venerdì 11 ottobre 2019

Per evitare l'Alzheimer, un progetto nuovo ogni giorno

Maurizio Costanzo e Mara Venier qualche anno fa

Nella trasmissione televisiva Domenica In, con Mara Venier, Maurizio Costanzo ha spiegato che il cervello umano ha bisogno di essere sempre in elaborazione, soprattutto per quanto riguarda nuove attività e nuovi progetti. I neuroni, che sono le cellule cerebrali nervose, sono costantemente al lavoro e rilasciano centinaia di sinapsi ogni minuto della nostra vita; possiamo immaginare le sinapsi come delle "scintille" prodotte dai neuroni, come fossero delle notizie rilasciate in tempo reale da una testata giornalistica. Queste scintille si legano poi ai neurotrasmettitori, che portano ovunque quella notizia, condividendola con le altri regioni del cervello, e dunque con le altre aree funzionali, il pensiero, la parola, il ragionamento, il ricordo, e via di questo passo. Secondo vari studi effettuati da molti istituti di ricerca, il morbo di Alzheimer può essere ostacolato, o addirittura evitato, se i neuroni sono sempre in attività e se vengono rilasciate sempre nuove sinapsi; come può avvenire tutto questo?

Semplicemente tenendosi aggiornati, leggendo, lavorando su cruciverba, sudoku, rebus, risolvendo facili o complicati problemi di ogni genere, iniziando nuovi progetti, regalando così ai nostri neuroni sempre un lavoro da fare. Non sia mai che ci fermiamo, per carità, questo sarebbe per i neuroni motivo di grande pericolo, l'inattività, per loro, è la porta aperta alla malattia e di conseguenza alla morte. Se mancano le sinapsi, se i neurotrasmettitori non trasmettono, i neuroni vanno in pensione, per così dire, e diventano facilmente attaccabili da demenza e morbo di Alzheimer. Ovviamente tutto questo discorso è molto esemplificativo, giusto per dare a tutti noi la possibilità di comprendere che cosa succede nelle nostre cellule cerebrali, e per spronarci fortemente a non mollare mai, a fare progetti, a fare lunghe passeggiate in posti diversi, dove possiamo guardare cose nuove, interrogarci su quello che vediamo, e magari poi, una volta a casa, fare una bella ricerca su Google per approfondire quello che abbiamo appena scoperto. 

Costanzo: "Soffrire serve a crescere"
Maurizio Costanzo a Domenica In
Nella succitata trasmissione televisiva, sembra proprio che Maurizio Costanzo si sia lasciato andare ad una performance da maestro di vita; alla domanda di Mara Venier: "Maurizio, secondo te la sofferenza può essere anche utile?", Costanzo ha risposto così: "Soffrire serve e come, serve a crescere, quello eternamente allegro è un imbecille!", provocando l'ilarità generale del pubblico. In effetti però, sempre riguardo al nostro cervello, persino le esperienze negative possono essere utili al funzionamento corretto delle cellule neuronali, purché però si sia coscienti della sofferenza, la si sappia metabolizzare, la si digerisca insomma; ogni singola esperienza della vita, positiva o negativa che possa sembrare al momento, serve a mantenere il cervello attivo e funzionale; viceversa, il rifiuto della realtà, la negazione di fatti che sembrano farci soffrire, la non consapevolezza dei nostri sentimenti, porta ad un progressivo malfunzionamento dei neuroni ed al mancato rilascio di sinapsi.