venerdì 23 giugno 2023
IL POMODORO, FRUTTO DELLA VITA E CUSTODE DEL CUORE
mercoledì 21 giugno 2023
PASSION FRUIT, UN MORSO DI PASSIONE PER VINCERE L'ANSIA
La sua polpa deliziosa è un calmante naturale: distende i nervi tesi e placa i disturbi della pancia.
Ha le dimensioni di un limone, un profumo intenso e un gusto acidulo e dolce allo stesso tempo. Il passion fruit è un frutto esotico dalla buccia coriacea marrone-porpora. L'interno, cavo, contiene una polpa gelatinosa verde-arancione, quasi fosforescente, ricchissima di piccoli semi super sazianti. Il frutto è simile a un uovo e si può anche mangiare come tale, incidendo la calotta superiore e bevendone il dolce contenuto.
E' il dono della passiflora
Il frutto della passione proviene da una varietà commestibile dell'albero della passiflora (Passiflora edulis), detta anche maracuja o granadilla, piccolo melograno, a causa della ricchezza di semi. Nella maggior parte dei Paesi il nome è legato al simbolismo cristiano. In alcuni luoghi è chiamato "fiore dell'orologio" per via dell'infiorescenza in qualche modo simile a un quadrante. Il passion fruit è prezioso per i disturbi di stomaco e intestino, è un calmante naturale e un antifame grazie ai semini che vanno masticati a lungo.
Le mille proprietà del dolce maracuja
Il passion fruit contiene molti antiossidanti e fibre, indispensabili per il benessere dell'apparato digerente. Apporta ferro, zinco, magnesio, selenio, Omega 6, acido citrico, tracce di acido ascorbico, amido e sostanze aromatiche. E' ricco di potassio, che regola la pressione e fa bene al cuore: in 100 grammi ce ne sono 348 mg. Un frutto della passione ha il potassio di 2-3 banane!
Tris formidabile di antiossidanti
Il passion fruit contiene due antiossidanti potentissimi: betacarotene e licopene. Il primo previene le neoplasie, protegge pelle e mucose e fa da scudo contro infezioni e danni degli agenti atmosferici inquinanti. Rinforza ossa e denti ed è benefico per gli occhi. Anche il licopene è prezioso per pelle, cuore e occhi (che difende da cataratta e maculopatia senile) e protegge la prostata. Infine la vitamina C rende questo frutto utile per mantenere elastica la pelle, per favorire l'assorbimento di ferro, prevenire le infezioni e combattere lo stress ossidativo.
Fa benissimo all'intestino
Una porzione di passion fruit fornisce il 98% del fabbisogno giornaliero di fibra. Il frutto contiene in particolare pectina, che aiuta la regolarità intestinale e nutre la flora batterica. Le mucillagini della polpa, come le foglie di passiflora, contrastano gli spasmi gastrici, svolgendo una buona azione digestiva. Il contenuto di vitamine B2 e B6, oltre che di pectina, calma le mucose e favorisce la circolazione sanguigna. Per questo è utile contro ulcere e infiammazioni dell'apparato digerente.
Favorisce relax e notti tranquille
La maracuja contiene passiflorina, sostanza che agisce da blando sedativo, efficace ma non invasivo. Distende i nervi, favorisce il rilassamento notturno e facilita l'addormentamento. Nella polpa è poi presente l'harman, composto collegato a una riduzione dell'insonnia e dell'ansia nervosa. L'abbondanza di potassio rilassa le pareti dei vasi, migliorando l'afflusso di sangue. Le tribù del Rio delle Amazzoni usano il frutto come sedativo e antidolorifico: le sue capacità antinfiammatorie sono confermate da uno studio dell'Università dell'Arizona.
Per la silhouette è la scelta giusta
Il pregiato frutto esotico ricco di polpa (97 grammi per etto) è adatto a chi deve perdere peso. Il primo merito va alla pectina, che nello stomaco assume una consistenza gelatinosa, ha effetto saziante e dà uno stop alla voglia di cibi golosi. Inoltre questa fibra ritarda l'assorbimento dei carboidrati nell'intestino e facilita la metabolizzazione dei grassi, con effetti benefici anche sulla glicemia. I semi croccanti che abbondano nella polpa vanno masticati a lungo e danno una sensazione di grande appagamento, mentre il sapore marcato satura subito il palato.
ATTENZIONE: oltre che nei casi di allergia specifica, i soggetti allergici al lattice dovrebbero astenersi dal frutto della passione, poiché potrebbero accusare disturbi allo stomaco.
Il frutto misterioso che illumina i sogni e la pelle
Il passion fruit è originario del Brasile, ma viene coltivato anche in altri Paesi a clima tropicale e subtropicale. La colorazione della buccia varia in base alla specie di appartenenza della pianta. Esistono, infatti, due varietà principali della maracuja che si differenziano proprio per la tonalità della scorza. La Passiflora edulis flavicarpa, detta anche "maracuja gialla" ha la buccia giallo acido. Inoltre i frutti della prima varietà sono leggermente più piccoli rispetto a quelli dell'altra. Entrambe le tipologie hanno una forma ovale o tondeggiante, di taglio medio quella viola e più grande quella gialla.
La granadilla spegne i brutti pensieri
La granadilla, o Passiflora ligularis, è un dolcissimo frutto della passione d'alta quota, originario delle regioni montagnose del Sud America, nello specifico della Bolivia, del Venezuela e della Colombia. Grande poco meno di una mela, questa varietà ha la parte esterna fragile e una polpa gelatinosa e trasparente che ne protegge i semi neri. E' simile alla maracuja, ma è dotata di un retrogusto più asciutto e di semi più croccanti. Inoltre questa particolare granadilla si dimostra una buona fonte di vitamine A, B e K, ed è ricca di vitamina C. In un solo frutto si trova quasi il 50% della dose giornaliera raccomandata di questa fondamentale sostanza.
Regala nuovo sprint alle difese immunitarie
Gli antiossidanti come il licopene e i flavonoidi agiscono in sinergia con la vitamina C per potenziare il sistema immunitario. Degna appartenente alla famiglia della passiflora, la granadilla è il frutto utile per combattere l'insonnia, gli stati d'ansia e le preoccupazioni. Un consumo regolare produce nell'organismo un naturale effetto tranquillante.
La buccia rugosa è garanzia di bontà
Questo frutto esotico sorprendente per la salute, oggi è diffuso anche in Italia. Lo si può acquistare nelle grandi catene dei supermercati, nei mercati di frutta ben forniti e nei migliori negozi con disponibilità di frutta esotica. Attenzione perché l'aspetto può ingannare. Se hanno la buccia liscia e coriacea i frutti potrebbero non essere del tutto maturi: dunque, la loro polpa potrebbe essere piuttosto acida. Quando sono ben maturi e quindi più dolci, questi frutti sono meno belli a vedersi: h
anno una superficie piuttosto rugosa e raggrinzita, ma promettono una polpa più succosa e dolce.
Ci sono anche quelli nostrani
Per gustare il passion fruit basta incidere con un coltello la parte superiore, togliere la calottina e mangiare la polpa con un cucchiaino proprio come se fosse un dessert. La maggior parte dei frutti che troviamo in commercio arriva dall'estero. Tuttavia è possibile trovare anche passion fruit italiani provenienti da regioni dal clima mite come la Liguria e la Sicilia. Il sole caldo, il vento secco e il clima mediterraneo regalano a questi frutti un sapore e proprietà nutrizionali unici.
Come conservarlo
La buccia spessa protegge piuttosto bene questi frutti esotici, quindi la loro conservazione non è difficile. Se sono ben maturi, si conservano perfettamente fino a una settimana in frigorifero. Se hai intenzione di conservarli e poi utilizzarli in cucina, in preparazioni dolci o salate, puoi anche congelarli in sacchetti da freezer sigillati ermeticamente. Puoi surgelare il frutto intero oppure soltanto la polpa.
Anche l'olio e il succo
In erboristeria o nei negozi di prodotti naturali è possibile trovare in commercio il frutto della passione in diversi "formati". Ad esempio sotto forma di estratto secco oppure di olio, che viene ricavato dalla buccia e dai semi del passion fruit. Esiste poi il succo: in questo caso, è importante assicurarsi che il prodotto sia il più possibile naturale e puro, privo di dosi eccessive di zuccheri aggiunti e conservanti.
Passione sì, ma quale?
Un equivoco circonda il nome del frutto della passione, che ha poco a che fare con il romanticismo. La passione cui si fa riferimento, in realtà, è quella di Cristo, perché il fiore evoca la corona di spine, i chiodi e il martello della crocifissione. Fu un missionario agostiniano, nel 1610, a intravedere queste analogie: ne fu talmente colpito che decise di importare la pianta in Europa.
Fonte: Riza Alimentazione Naturale
venerdì 16 giugno 2023
LA TAVOLA DI GIUGNO, ARANCIONE, ROSSO E VERDE
Questo mese sulle tavole esplode l'arancione di albicocche, meloni e nespole. L'albicocca è ideale per inaugurare l'inizio dell'estate perché rinfrescante e protettiva della pelle grazie al betacarotene. E' ancora tempo di rosso con le fragole sfiammanti, i duroni drenanti e i lamponi antiaging. Non può mancare anche il verde di fave, zucchine, sedani, piselli, spinaci e asparagi.
I fagiolini aiutano a fissare il calcio nelle articolazioni
I fagiolini teneri di questa stagione (verdi o bianchi) sono, oltre che saporiti, ottimi integratori anti caldo: contengono più del 90% di acqua, alti dosaggi di vitamine A (betacarotene) e C, le migliori amiche della pelle, ma anche potassio (che regola la pressione) e tante fibre che stimolano l'intestino pigro. Grazie alla presenza di vitamina K, promuovono la fissazione del calcio nelle ossa e prevengono l'osteoporosi. Lessali e falli saltare in padella con olio, aglio, peperoncino e tamari (salsa di soia senza glutine che puoi trovare qui su Amazon).
I peperoni rossi, gialli e verdi sono una miniera di vitamina C
Gialli, rossi o verdi, questi ortaggi estivi, da gustare crudi, sono un vero forziere di sali minerali (in particolare potassio, depurativo e diuretico) e vitamine (soprattutto la C) che hanno un'ottima azione anti stanchezza e anche caldo; la presenza di fibre vegetali, inoltre, previene le fermentazioni addominali così frequenti d'estate. Taglia a fettine sottili un peperone, abbinalo a tofu a dadini, semi di chia e olio di semi di lino: ottieni un'insalata drenante e antinfiammatoria che abbassa il colesterolo e protegge gli occhi.
I cuori di lattuga, relax nel piatto
Alla lattuga sono state associate virtù calmanti e rilassanti dell'umore. Oggi sappiamo che la lattuga contiene due sostanze interessanti: la lattucina e la lattucopiricina. Entrambe hanno un effetto sul sistema nervoso che porta maggiore calma e serenità e possiedono anche un effetto leggermente analgesico.
I cuori di lattuga contengono minerali idratanti. Condiscili con dragoncello, erba cipollina, foglioline di menta, olio extravergine, senape con aneto e cumino.
Depurarsi, combattere debolezza e stipsi a giugno
Per la festa di San Giovanni, la notte tra il 23 e il 24 giungo, le tradizioni agricole un tempo prescrivevano i riti indispensabili per liberare i reni e il sistema linfatico dagli scarti della prima parte dell'anno. Per questo si preparavano tisane con le erbe solstiziali depurative (il rosmarino, la menta, la verbena) e si lavavano il viso e il corpo con la rugiada, un magico tonico lustrale per accogliere l'arrivo della nuova stagione.
Questo mese ci mette a disposizione i migliori vegetali detox: un pugno di fragole e uno di duroni e amarene, due albicocche, qualche lampone, una fettina di melone e foglioline di menta. Ecco la macedonia perfetta per depurarsi. Assicuratene una ciotolina ogni giorno per dire addio a stanchezza da caldo e gonfiori. In questo periodo le bacche rosse raggiungono l'apice della loro maturazione e bontà. Fai scorpacciate di lamponi, ricchi di polifenoli antinfiammatori, a colazione nel frullato con un po' di succo di mela bio. Per dissetarti e idratarti non farti mancare la lattuga e le altre insalate fresche da gustare con cetrioli, sedano e pomodori. Proprio il sedano è, insieme ai cetrioli, una delle verdure più idratanti; se sudi molto o se fai sport, è l'ideale per ripristinare i minerali (soprattutto il sodio e il potassio ) persi con la traspirazione. Centrifugalo insieme a una mela verde e una fetta d'anguria: è un portentoso integratore salino. La regina di giugno è la melanzana, ortaggio ideale per chi è a dieta, perché ha pochissime calorie, tante fibre e ancora molto potassio, sgonfiante.
Fonte: Riza Alimentazione Naturale
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lunedì 12 giugno 2023
FETTE DI FORMAGGIO, SOTTILETTE E SIMILI, FATE ATTENZIONE!
Oggi questo articolo ti insegnerà a riconoscere i prodotti più genuini e di qualità e ad individuare gli ingredienti nocivi.
Fette di formaggio o che sembrano formaggio?
Il mondo dei formaggi è vasto e variegato. Al suo interno, tra preparazioni artigianali e tradizionali di ogni genere, esistono anche versioni decisamente industriali, pensate più che altro per un consumo pratico e veloce. Il classico esempio sono le fettine di formaggio fuso, in genere incartate singolarmente. Una prima, originale versione di questo tipo di formaggio ormai celebre fu introdotta sul mercato italiano negli anni '60, ma da allora non sono mancate le imitazioni o peggio, le mistificazioni. Ecco perché, pur parlando di prodotti all'apparenza praticamente uguali, la lettura dell'etichetta può svelare differenze di non poco conto. Scopriamo quali.
A volte sono scarti di lavorazione
A rigor di logica, il principale ingrediente delle fettine di formaggio fuso dovrebbe essere il latte oppure il formaggio, cioè latte che ha già subito il processo di trasformazione. Di solito il latte è il primo ingrediente se le fettine sono fatte con un formaggio stagionato o se si vuole dare loro un sapore più delicato. Quindi, se in prima posizione nella lista degli ingredienti c'è uno di questi due alimenti, latte o formaggio, il prodotto è accettabile. Ma non bisogna comunque abbassare la guardia.
Occhio al siero del latte
Anche se al primo o secondo posto della lista degli ingredienti c'è il formaggio, infatti, bisognerebbe chiedersi: quale formaggio? Di solito si fondono formaggi non adatti alla vendita perché non conformi agli standard (una forma rotta, ad esempio), ma può anche trattarsi di scarti di lavorazione del formaggio, come il siero di latte. Non ha fondamento invece la voce secondo cui ad essere fusi e rimessi in commercio in veste differente sarebbero formaggi già scaduti, perciò, da questo punto di vista, possiamo essere abbastanza tranquilli.
No alle presenze anonime
E' sempre preferibile prediligere i prodotti che, nella lista degli ingredienti, indicano chiaramente il tipo di formaggio usato per realizzare le fettine. Meglio ancora se il formaggio in questione riporta l'indicazione del marchio DOP o IGP. Chi invece indica un generico "formaggio" potrebbe non garantire una qualità elevata: non è infatti possibile sapere quali e quanti tipi di formaggi o di scarti di formaggi sono stati usati per ottenere le fettine.
Attenzione: i formaggi fusi non sono i formaggi a fette
Non è raro trovare nei nostri supermercati dei formaggi a fette che non sono affatto formaggi fusi. Ad esempio ci sono formaggi semi-stagionati (Asiago, Emmental) che vengono proposti già a fette per una maggiore comodità. Questi prodotti non sono dunque fusi: sono formaggi tradizionali confezionati in condizione di massima igiene. La loro qualità è in generale più alta rispetto a quella dei formaggi fusi a fette.
Da cosa dipende la cremosità?
Per conferire cremosità alle fettine e renderle "filanti", possono essere aggiunte anche le proteine del latte. Si tratta di un derivato del latte in genere non contenuto nel siero che viene usato per fare la ricotta.
Sono sottili, ma non leggere
Durante la preparazione delle fettine vengono sempre usati altri ingredienti, oltre a latte e formaggio, principalmente derivati dal latte stesso. Burro o panna, ad esempio, servono ad aggiungere grasso e ad ottenere la giusta cremosità. L'effetto filante di questi prodotti è dato proprio dall'accurato bilanciamento della parte grassa e di quella proteica di latte e derivati. Burro e panna non sono ingredienti pericolosi in sé ovviamente, ma aumentano la quota lipidica del prodotto: te ne accorgi controllando la tabella nutrizionale. Ecco perché le fettine di formaggio, pur avendo la fama (forse a causa del formato) di essere più leggere di altri latticini, in realtà non sono necessariamente light.
Però evita i grassi vegetali
Sarebbe meglio evitare invece quelle fette la cui quota lipidica è rappresentata non da derivati del latte (o non solo), ma da grassi vegetali. In realtà questi elementi, non molto salutari, non si possono utilizzare in prodotti identificati come "formaggio fuso", ma si trovano in preparazioni la cui denominazione di vendita può essere "preparazione alimentare in fette". Il termine "vegetale" non deve trarre in inganno: anche se non hanno origine animale, questi grassi sono comunque nutrizionalmente problematici e per nulla light.
I sali di fusione non sono da sottovalutare
Se proviamo a fondere del formaggio in una pentola a casa, non otterremo nulla di simile alle fettine confezionate singolarmente che possiamo acquistare al supermercato. Questo perché per realizzare il formaggio fuso è indispensabile l'utilizzo dei cosiddetti sali di fusione. Questi additivi permettono di rompere la massa del formaggio (il paracaseinato) e di trasformare il reticolo disomogeneo, tipico dei formaggi standard, in una massa omogenea che può prendere la forma desiderata.
Non sono tutti uguali, ecco come distinguerli
- I polifosfati (E450, 451, 452, E540-545): sono potenzialmente dannosi, infatti sono tollerati fino a una dose di 70 mg/kg, ma in etichetta non è obbligatorio indicarne la quantità. Hanno un'azione negativa sul nostro organismo perché in eccesso impediscono l'assorbimento di alcuni minerali tra cui il ferro e , soprattutto, il calcio. Se consumati in grandi quantità quindi, possono favorire l'osteoporosi e rallentare la crescita ossea dei bambini. Molto utilizzati in passato, oggi i produttori li stanno progressivamente abbandonando a causa dei rischi per la salute.
- Citrato di sodio (E331): è il più frequente e sicuro tra i sali di fusione e permette la creazione del formaggio fuso rendendolo omogeneo. E' un sale dell'acido citrico (naturalmente presente in diverse piante come il limone) e non presenta rischi noti per la salute. Essendo i sali di fusione indispensabili per la produzione, non possiamo trovare fette fuse che non li contengono: il citrato di sodio è l'alternativa migliore.
Gli altri ingredienti a cui fare attenzione:
- Il sale: per migliorare il sapore del prodotto finale, non è raro che venga aggiunto del sale al formaggio fuso, anche se naturalmente già il formaggio di partenza ne conteneva delle quote. Questo può portare a livelli di sale molto elevati: è importante sempre controllare la tabella nutrizionale, ricordando che non dovremmo mangiarne più di 5 grammi al giorno.
- I conservanti (E200-299) sono inutili: nei formaggi fusi non c'è necessità di conservanti, perché vengono scaldati a una temperatura alta, che uccide i microrganismi eventualmente presenti, e confezionati in atmosfera sterile e modificata. Si conservano in frigo. Insomma, non c'è necessità di conservanti aggiunti: meglio evitare i prodotti che li contengono.
- I coloranti (E100-199). Come colorante, solitamente viene utilizzato il betacarotene per dare un aspetto più gradevole al prodotto. Ma dobbiamo ricordare che i coloranti non hanno alcuna funzione (se non quella psicologica) in un alimento. Alcuni sono innocui, altri potenzialmente dannosi: tanto vale evitarli, visto che comunque non migliorano nutrizionalmente il prodotto.
La versione veg è migliore o peggiore?
mercoledì 7 giugno 2023
GIUGNO, LA SPENSIERATEZZA E LA GIOIA DI VIVERE
Eccoci a giugno, il mese del solstizio d'estate, la porta che ci condurrà nella stagione calda, nel regno dell'euforia e dell'esuberanza. Mai come adesso è fondamentale ricaricare di energia il cervello in modo da poterci adattare al meglio all'intensità della luce e del calore del sole estivo, che per tutta l'estate riempirà la natura di energia luminosa. Rinvigorire e tonificare il sistema nervoso è l'obiettivo del mese: per questo non fatevi mancare mandorle, banane e cioccolato fondente, tutti alimenti ricchissimi di triptofano, elemento nutritivo importantissimo che stimola il buonumore.
Ma il grande protagonista di giugno è il frutto della passione: contiene tantissime sostanze antiossidanti e grazie alla elevata concentrazione di passiflorina, ha proprietà tranquillanti, contrasta l'insonnia, favorisce il rilassamento e il sonno e stimola la rigenerazione notturna delle cellule nervose restituendo vitalità al cervello.
La saggezza antica, incantata dalla straordinaria opulenza dei frutti estivi, considerava l'estate il tempo da dedicare alla spensieratezza, all'ebbrezza e ai piaceri della vita. Prugne, pesche, pomodori, ciliegie, peperoni, albicocche e, successivamente, anche meloni, angurie e fichi: in nessuna stagione dell'anno la natura fa agli uomini regali più dolci, forse perché sa che proprio ora abbiamo bisogno di appagare i sensi per ricaricarci di energia.
La dolcezza, principale peculiarità degli ortaggi dell'estate, è strettamente correlata al piacere: nel momento in cui le nostre papille gustative entrano in contatto con una sostanza dal sapore dolce viene sprigionata nei centri più profondi del cervello la chimica del benessere; vere e proprie gocce di piacere che dalle aree primordiali dell'encefalo riverberano su tutto il corpo. E' per questo che quando siamo tristi, annoiati o in preda allo sconforto, quasi istintivamente, mettiamo in bocca un pezzo di cioccolato o una caramella. Infatti, come il corpo si nutre di cibo, così le nostre radici interne si nutrono di divertimento, di bellezza, di desiderio, di eros, di gioco e della dolcezza dei frutti di questo periodo: è il nutrimento sottile con cui l'anima autoalimenta sé stessa.
Tutto l'universo in questo periodo danza nella gioia di vivere, come ci insegnano le cicale, le figlie del sole, sacre ad Apollo, e le vere regine dell'estate. Pochi sanno che questi insetti, appena nati, si seppelliscono sotto terra e rimangono in uno stato letargico che può durare anche diversi anni e durante il quale i loro corpi subiscono trasformazioni profondissime. A un certo punto, quando giunge l'estate, tutte insieme, forse guidate da un sole interno, riemergono in superficie e volano sui rami degli alberi. Per il resto della stagione calda, durante tutto il corso della giornata, voleranno, canteranno i caratteristici richiami amorosi e si dedicheranno agli accoppiamenti instancabilmente, per poi morire al sopraggiungere dell'autunno. Insomma, quella che Rilke avrebbe chiamato una vita da artisti, dedicata all'amore e al canto. Questa è l'estate! Le cicale e i frutti di giugno ci insegnano a rigenerarci attraverso la spensieratezza e la gioia di vivere.
Fonte: Riza Alimentazione Naturale, con Michael Morelli.